La Pietra Paesina è una varietà di calcare alberese presente in tutte le zone montuose dell'Appennino settentrionale d'Italia. È il più singolare esempio di "pietra pittorica" nella famiglia dei calcari. Per le raffigurazioni che è in grado di evocare e per la sua specifica origine, viene anche chiamata pietra paesaggistica, pietra rovina, pietra calcarea e marmo fiorentino.
La Pietra Paesina è una varietà di Marmo, con cui condivide le caratteristiche mineralogiche ed esoteriche. Il nome "marmo" è usato in modo diverso nel commercio delle pietre dimensionali. Qualsiasi roccia carbonatica cristallina che ha la capacità di accettare uno smalto è chiamata "marmo". Il nome viene talvolta utilizzato per altre rocce tenere come il travertino, il verde antico, il serpentino e alcuni calcari.
La Pietra Paesina è una pietra sedimentaria composta principalmente da calcare compresso e argilla formata nei fondali marini circa 50 milioni di anni.
I disegni ed i colori che sembrano realizzati da un bravissimo pittore, invece, sono assolutamente naturali; sono prodotti dal lavoro millenario di infiltrazioni mineralizzate di idrossidi di ferro e manganese.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, non esistono cave o altri luoghi per l'estrazione, quindi è chiaro che, come nel 1500, i ritrovamenti della Pietra Paesina sono ancora oggi del tutto casuali e solo frutto di lunghe e pazienti ricerche il che ne determinano l’estrema rarità.
La Pietra Paesina, per i suoi singolari disegni e le sue varianti cromatiche, fino dal XVI secolo fu utilizzata a Firenze negli intarsi per mobili, stipi e altri oggetti di arredo, nella decorazione di ambienti e nella produzione di suppellettili, ma venne citata per la prima volta solo nel 1664 da Athanasius Kircher nell'ottavo libro del "Mundus Subterraneus," in cui ne descrisse non tanto l'aspetto scientifico, quanto piuttosto quello estetico. A partire dal XVII secolo l'uso decorativo della Pietra Paesina si diffuse anche in Francia, Inghilterra e Germania; era infatti considerata, per la sua rarità , un ornamento fra i più preziosi e perciò assai ricercata dalle corti reali dell'epoca.
Tra le varie forme di Pietra Paesina toscana meritano di essere ricordate il "Verde d'Arno", in toni di verde più o meno sfumato fino al grigio chiaro, caratterizzato da serie di triangoli che si intersecano fra loro. Il "Lineato d'Arno", a struttura concentrica, cromaticamente sfumato verso il nucleo in varie tonalità giallo-brune e nocciola, il "Tigrato d'Arno" (o pietra dendritica), contraddistinto da una maggiore frequenza di dendriti di idrossido di Manganese. Infine la "Terra bruciata di Rimaggio", da noi recentemente ritrovata; pietra rarissima di cui si era persa ogni traccia, ma che era ben nota e utilizzata al tempo dei Medici, caratterizzata da parti figurate, intensamente colorate in giallo e marrone con zonature rossastre, che suscitano l'impressione di essere state sottoposte all'azione del fuoco, da cui appunto il nome.
Anche se alcuni ritrovamenti sono avvenuti in altri luoghi d'Italia, le Pietre Paesine che provengono dalle colline Fiorentine sono universalmente riconosciute come insuperabili per qualità e bellezza.
Secondo Reynald George Boschiero "Dictionnaire de la lithoterapie" la pietra paesina sviluppa il senso artistico e rende particolarmente sensibili all'architettura, ci rende attratti dai deserti e dalle rovine antiche.
La Pietra Paesina è legata ai chakra della radice e sacrale.
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Famiglia | Quarzo |
Composizione chimica | CaCO3 |
Sistema cristallino | Romboedrico |
Durezza | 3 |
Lucentezza | Vitrea |
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